• Gruppo
  • Sostenibilità
  • Governance
  • Investitori
  • Media
  • Lavora con noi
  • Blog
  • Contatti
    • Italiano
      • English
      • Español
      • Portuguese

Logo Esprinet

open menu
    • Accedi
    • Diventa cliente
  • Perché Esprinet
  • Offerta
    • Prodotti
      • Casa e tempo libero
        • Vai ai prodotti
      • Ufficio
        • Vai ai prodotti
      • Advanced Solutions
        • Vai ai prodotti
    • Produttori
      • Alcuni dei nostri Partner
        • Hp
        • Lenovo
        • Microsoft
        • Nilox
        • Samsung
        • Tutti i produttori
    • Servizi
      • I nostri servizi
        • Servizi finanziari
        • Servizi Digitali per aziende
        • Cash&Carry
        • Servizi Professionali
        • OK Retail
        • Servizi logistici
        • Servizi di trasporto
    • Cloud
      • Soluzioni
        • Backup e disaster recovery
        • Cyber Security
        • Smart Working
      • Altre tematiche
        • Cloud Marketplace
        • Servizi
  • Diventa fornitore
  • V-Valley
  • Eventi & Formazione
    • Eventi
    • Formazione
      • Formazione e certificazioni
        • Esprinet Academy
  • Gruppo
  • Sostenibilità
  • Governance
  • Investitori
  • Media
  • Lavora con noi
  • Blog
  • Contatti
    • Italiano Italiano
      • Inglese Inglese
      • Spagnolo Spagnolo
      • Portoghese Portoghese
  • Perché Esprinet
    • Prodotti
      • Casa e tempo libero
        • Vai ai prodotti
      • Ufficio
        • Vai ai prodotti
      • Advanced Solutions
        • Vai ai prodotti
    • Produttori
      • Alcuni dei nostri Partner
        • Hp
        • Lenovo
        • Microsoft
        • Nilox
        • Samsung
        • Tutti i produttori
    • Servizi
      • I nostri servizi
        • Servizi finanziari
        • Servizi Digitali per aziende
        • Cash&Carry
        • Servizi Professionali
        • OK Retail
        • Servizi logistici
        • Servizi di trasporto
    • Cloud
      • Soluzioni
        • Backup e disaster recovery
        • Cyber Security
        • Smart Working
      • Altre tematiche
        • Cloud Marketplace
        • Servizi
  • Diventa fornitore
  • V-Valley
    • Eventi
    • Formazione
      • Formazione e certificazioni
        • Esprinet Academy
  • Accedi
  • Diventa cliente
Esprinet / Approfondimenti / Pagina 2

Febbraio 9, 2023 by Federica Motta

Un driver decisivo per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale: il caso Azure

Parlare di sviluppo sostenibile nel 2023 significa soprattutto parlare di cambiamento climatico, la sfida principale che impegna la comunità globale. I mutamenti, dovuti al riscaldamento dell’atmosfera terrestre, impattano con una forza spesso incontenibile sulla quotidianità di ogni abitante del pianeta: da un lato, nelle regioni meno sviluppate compromettono l’esistenza stessa di ampie parti della popolazione; da un altro lato, nelle aree più sviluppate espongono a rischi molto alti le infrastrutture fisiche determinano danni economici di gravissima portata.

I cicli delle precipitazioni e delle temperature, radicalmente modificati, cambiano la vita degli ecosistemi – boschi, superfici agricole, regioni montane, oceani – con effetti travolgenti su piante, animali e persone. Un dato fotografa il quadro globale meglio di tutti gli altri: tra il 1990 e il 2012 le emissioni di anidride carbonica (CO2) sulla Terra sono aumentate di oltre il 50 per cento.

L’azione della comunità internazionale per arginare il cambiamento climatico è espressa dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU e costituito da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (i Sustainable Development Goals, SDGs), a loro volta articolati su 169 traguardi concreti. L’obiettivo 13 è dedicato alla lotta ai cambiamenti climatici. Già dal suo punto numero 1, l’obiettivo traccia la strada da seguire: «Rafforzare in tutti i paesi la capacità di ripresa e di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali».

cloud_IMG2

Il ruolo della tecnologia

Per muoversi sulla strada tracciata dall’obiettivo 13.1 occorrono i mezzi giusti. La tecnologia primeggia tra questi, e non potrebbe essere diversamente. Viviamo nel pieno della cosiddetta Quarta Rivoluzione Industriale, della quale è protagonista uno sviluppo tecnologico che sta modificando ogni aspetto della nostra vita (per qualcuno l’impatto è lo stesso della scoperta dell’elettricità). Tra i motori principali di questa rivoluzione ci sono il cloud computing e le tecnologie che ne sostengono lo sviluppo, che rendono possibile per le aziende, le istituzioni e le singole persone accedere a una capacità computazionale pressoché illimitata, con una prospettiva evolutiva impensabile fino a pochi anni fa, soprattutto in settori come la salute, l’agricoltura e il retail.

Ma come recita una delle principali leggi dell’economia, «nessun pasto è gratis». Al pari di altri aspetti dello sviluppo tecnologico, la diffusione del cloud e la crescita delle sue possibilità sollevano il tema del loro impatto ambientale, soprattutto sul fronte del consumo di energia. Nei soli Stati Uniti, per esempio, i data center consumano ogni anno circa 73 miliardi di kilowatt-ore di energia elettrica, che corrisponde più o meno al 2 percento del consumo globale di quel Paese. Numero che sarebbe decisamente più alto se non fosse per l’efficienza garantita dai più evoluti data center. Tuttavia, l’Agenda 2030 e l’impegno degli Stati a ridurre drasticamente le emissioni di CO2 pongono anche lo sviluppo del cloud sotto la lente di ingrandimento dei regolatori.

L’impegno delle aziende contro la carbon footprint

Come è ormai noto a molti, la carbon footprint è il termine inglese con cui si indica il parametro utilizzato per stimare le emissioni di gas serra emesse da praticamente qualsiasi cosa, dagli individui alle grandi aziende. Tra queste, i player tecnologici sono tra i più impegnati nel rendere più leggera e sostenibile quell’impronta, offrendo ai propri clienti soluzioni efficienti nella riduzione dell’impatto ambientale.

Il cloud si dimostra decisamente competitivo rispetto ad assetti basati su implementazioni on-premise. Studi condotti da Microsoft sullo sviluppo delle soluzioni Azure (sia sul fronte del computing sia su quello dello storage), Exchange e Sharepoints hanno portato a risultati più che positivi. L’analisi è stata condotta lungo l’intero ciclo di vita del prodotto (estrazione dei materiali e assemblaggio, trasporto, utilizzo, dismissione) e ha permesso di verificare che il passaggio dal tradizionale data center collocato in azienda al cloud comporta un miglioramento dell’efficienza energetica in tassi che variano tra il 22 e il 93 percento (a seconda del servizio offerto e di come è distribuito). Il risparmio si rivela maggiore laddove è la piccola impresa a effettuare la transizione al cloud, agevolata dalla maggior efficienza che si ottiene su tre livelli: operazioni, equipaggiamento IT, infrastruttura del data center. Se poi si tiene conto degli acquisti di elettricità a zero emissioni effettuati da Microsoft, il miglioramento complessivo arriva a sfiorare il 98 percento (specificamente per i servizi Exchange Online e Azure Compute).

cloud_IMG1

La prova sul campo

L’efficienza del cloud sul piano della sostenibilità ambientale è nota già da tempo. Sempre Microsoft, nel 2016, ha effettuato un caso di studio su un’azienda del settore abbigliamento mettendo a confronto l’utilizzo delle macchine virtuali Azure con le alternative on premise e la carbon footprint che ne è derivata. Il risultato è evidente: il cloud ha ridotto l’impronta del 70 percento.

Questo accadeva otto anni fa. La strada verso la sostenibilità ambientale e il raggiungimento degli obiettivi fissati a livello globale è quindi nota e non ha bisogno di ulteriori specificazioni. Il passaggio decisivo, tra gli altri, resta quello di diffondere il più possibile una tecnologia vincente qual è quella su cui si basano i servizi cloud, e di rinforzare la consapevolezza di tutti gli attori (singoli e collettivi) sui benefici che vi sono correlati.

V-Valley_LOGO
banner-cloud

Filed Under: Advanced Solutions Tagged With: Approfondimenti

Dicembre 20, 2022 by Margherita Tagliabue

Noleggio operativo: come funziona e perché conviene

Nel business moderno la parola d’ordine spesso è la stessa: contenere i costi.

 

In uno scenario di profonda crisi economica, anche a livello internazionale, diventa difficile sostenere le spese necessarie per provare a incrementare il proprio business.

 

Idee e capacità imprenditoriali spesso si scontrano infatti con costi di gestione e di attrezzature informatiche che, soprattutto per le piccole aziende, sono davvero molto difficili da sostenere.

 

Negli ultimi anni proprio per venire incontro a questa esigenza si è sviluppata la cosiddetta locazione operativa, o noleggio operativo, che consente alle aziende di aver accesso a determinate infrastrutture e tecnologie possedute da altri, pagandone solo l’utilizzo, a costi molto ridotti rispetto all’acquisto in blocco delle suddette tecnologie.

 

Si tratta di un sostanziale cambio nel modo di vendere la tecnologia.

 

Andiamo ora a vedere come si declinano i vari aspetti del noleggio operativo.

Che cos’è la locazione operativa di beni strumentali

La locazione operativa, chiamata anche noleggio operativo o leasing operativo o renting di beni strumentali, consiste nell’affitto di un bene o un servizio che rimane comunque di proprietà della società noleggiatrice, ma di cui l’acquirente può usufruire in tempi e modalità stabiliti da un contratto.

immagine-contratto

Non è possibile alla fine riscattare la proprietà del bene, ma attraverso adeguamenti contrattuali se ne possono modificare alcune condizioni, quali la qualità del servizio o anche l’aggiornamento della tecnologia utilizzata.

 

Molto diverse tra di loro possono essere anche le modalità di pagamento, che possono variare a seconda delle esigenze dell’utilizzatore pianificando il budget desiderato per la spesa.

 

In tutto il business che ruota attorno all’utilizzo di sistemi informatici, questa modalità ha preso particolarmente piede negli ultimi anni, risultando parecchio conveniente per le aziende, che pagano effettivamente secondo le proprie necessità di utilizzo e risparmiano alti costi di infrastrutture fisiche.

 

Non solo, il risparmio si ottiene anche sui costi di installazione e poi di manutenzione della tecnologia, che prevedono chiaramente la formazione di risorse dedicate.

Il noleggio operativo di beni strumentali porta indubbi vantaggi anche a livello fiscale. Non ci sono, infatti, nemmeno aumenti di capitale che portano al pagamento di Irap e Ires. I canoni pagati per la locazione operativa di beni strumentali sono dedotti per cassa e non per competenza, e possono essere detratti ai fini Ires senza alcuna limitazione di durata minima.

Quali sono le tecnologie valide per il noleggio operativo

La locazione operativa di beni strumentali trova la sua applicazione migliore e più naturale nel mondo dell’informatica e delle telecomunicazioni, settori dove l’acquisto dell’infrastruttura fisica, a livello di hardware e sistemi, può essere davvero dispendiosa soprattutto per una piccola o media azienda.

 

Esistono quindi servizi di noleggio operativo che riguardano PC, notebook o device quali stampanti, monitor, fotocopiatrici, scanner.

 

Andando più sull’infrastruttura tecnologica il noleggio operativo si può ottenere anche per server, dispositivi di networking o apparati di rete.

 

Non solo hardware comunque, il leasing operativo si può applicare anche a determinati software, e nel servizio spesso sono compresi anche la formazione e l’assistenza, per poter usufruire al meglio del prodotto.

 

Infine i consumabili, come i toner, per cui esistono contratti che oltre alla fornitura della merce si preoccupano anche del loro smaltimento, basandosi su proiezioni del reale utilizzo del bene da parte dell’azienda.

I vantaggi del leasing operativo per gli end users

Per gli utenti finali una soluzione di noleggio operativo è assolutamente conveniente.

 

Si può disporre infatti di apparecchiature IT sempre aggiornate e performanti, spesso a costi inferiori rispetto all’acquisto, cui andrebbero sommati i costi per la formazione e quelli di manutenzione per la tecnologia utilizzata.

 

Non solo: una locazione operativa permette agli end users di avere anche una vasta scelta di prodotti e servizi tra i migliori fornitori del mercato.

 

Il cliente finale può usufruire di una grande flessibilità, trovando la soluzione giusta per le proprie esigenze di business in base al budget che ha a disposizione.

immagine-devices

Un altro indubbio vantaggio di questo tipo di scelta è rappresentato dal non avere, in caso di termine del contratto, costi di smaltimento di tecnologia di alcun tipo. In caso invece di noleggio di un servizio software, e di conseguente utilizzo di dati sensibili, con un leasing operativo si paga anche la cancellazione di questi dati in linea con la normativa GDPR.

 

L’assistenza sui dispositivi o i servizi noleggiati è sempre garantita, così come scegliere di essere coperti in caso di danno o furto dei device.

 

Per gli utenti finali la modalità contrattuale è molto semplice: si accordano con il rivenditore sulle condizioni generali delle proprie necessità e poi proseguono nell’ordinare semplicemente i prodotti di cui si ha bisogno, potendo quindi contare su tecnologie sempre aggiornate.

I vantaggi del leasing operativo per i rivenditori

Il leasing operativo è una modalità molto vantaggiosa anche per i rivenditori di tecnologia.

 

Affidandosi a un fornitore di valore il rivenditore può accedere a una lunga serie di servizi che gli permettono di rispondere meglio alle esigenze dei propri clienti.

 

Questi ultimi quindi potranno sottoscrivere con un unico contratto ogni tipo di fornitura di bene o servizio.

 

Tanti sono i servizi di noleggio operativo disponibili, soprattutto a livello finanziario, come una locazione operativa full pay out, locazione operativa con rinnovo tecnologico, leasing finanziario, finanziamenti end user, finanziamenti di stock, cessione di credito, sub-noleggio, gestione della pubblica amministrazione.

 

Il rivenditore potrà avere a disposizione dal fornitore un team dedicato che gli fornisce consulenza sulla scelta della soluzione migliore per la sua clientela, oltre che una gestione burocratica molto più snella nell’accedere ai prodotti e servizi offerti, ma anche nel gestire i contratti stipulati con i propri clienti.

L’offerta di Esprinet e il servizio EspriRent

espriRENT_LOGO

Esprinet offre ai propri rivenditori un servizio innovativo ed efficiente di leasing tecnologico attraverso la propria piattaforma EspriRent.

 

Con EspriRent il rivenditore può trovare la soluzione più adatta per i propri clienti, sia in termini di prodotti e soluzioni disponibili sia di tipologia di prodotto finanziario, con il miglior canone dedicato.

 

Sulla piattaforma EspriRent di Esprinet la burocrazia non è più un problema. Si potranno gestire tutti i contratti finanziati in modo semplice, con un team di assistenza dedicato sempre disponibile.

 

Si tratta di un metodo innovativo per vendere tecnologia, che garantisce flessibilità per adattarsi alle esigenze dei clienti finali.

 

Per il rivenditore significa avere accesso a un catalogo ampissimo di tecnologie sempre aggiornate dei migliori fornitori internazionaliì: la migliore tecnologia delle migliori marche, con un unico contratto che garantisce un servizio completo, anche in termini di assistenza e installazione.

Una scelta economica e performante per le aziende

I vantaggi di affidarsi a una piattaforma come EspriRent per il noleggio operativo di beni strumentali è quindi davvero notevole.

 

Esprinet fornisce ai propri rivenditori un modello di servizio di locazione operativa che semplifica notevolmente l’adozione di hardware e software sempre aggiornati e performanti per i loro clienti, riducendo notevolmente i costi sia per i rivenditori sia per i clienti finali.

Filed Under: Blog, Finance Tagged With: Approfondimenti

Dicembre 15, 2022 by Margherita Tagliabue

Cash and Carry: come funziona e come scegliere il fornitore migliore

In un panorama commerciale dove la domanda è sempre più specifica e di conseguenza anche l’offerta a disposizione, per un venditore di prodotti al dettaglio può essere complicato orientarsi e gestire diversi fornitori di beni, ognuno con le proprie modalità e tempistiche, ed essere così pronto a soddisfare in ogni momento le esigenze della propria clientela.

 

L’approvvigionamento rapido e puntuale dei prodotti da destinare alla propria clientela diventa quindi fondamentale. Questo ha favorito lo sviluppo di formule commerciali come il Cash and Carry, che permette al rivenditore di raggiungere venditori all’ingrosso che possano soddisfare al meglio le sue esigenze.

 

In questo articolo andremo a scoprire come funziona la formula Cash&Carry, e quanto sia importante scegliere il fornitore migliore di questo tipo di servizio.

Che cosa significa “cash and carry” e come funziona

Il Cash&Carry è una formula distributiva nata in America nel 1937, in pieno tempo di guerra e sotto la presidenza di Franklin Delano Roosevelt, come apertura del commercio di beni dagli Stati Uniti alle nazioni impegnate nel conflitto.

 

La formula sostanzialmente prevedeva che potessero essere venduti a paesi stranieri prodotti americani, ma che questi dovessero essere pagati negli States e da lì prelevati e portati altrove da navi non americane. Questa modalità si è poi affinata negli anni ed è diventata una modalità commerciale introdotta in Europa da Otto Beisheim negli anni 60.

 

Oggi il Cash and Carry è una formula di vendita di prodotti, rivolta a utenti professionali, che utilizzano il bene per la propria attività o per rivenderlo a utilizzatori finali. Si tratta di utenti business che per questo, a livello legale, devono essere in possesso di partita IVA.

 

La stessa traduzione di Cash and Carry spiega bene il concetto. Tipicamente funziona in questo modo: un professionista si reca in uno store Cash&Carry (che per legge in Italia deve avere una superficie di almeno 400 metri quadrati); nel magazzino del grossista, sceglie tutti i prodotti di cui necessita in un assortimento solitamente molto vasto, e spesso in modalità self service attingendo direttamente dagli scaffali; quindi paga la merce (cash) e se la porta via (carry).

 

Il grossista espone tutta la merce a disposizione e provvede semplicemente a riscuotere il pagamento, previo ovviamente l’accertamento che l’acquirente stia facendo un acquisto per finalità professionali, e quindi sia in possesso di partita IVA. Solitamente, peraltro, ogni cliente è già registrato presso il punto vendita da cui si rifornisce.

 

Di fatto, quindi, un punto vendita Cash&Carry è un grande supermercato per professionisti e rivenditori, e dalla grande distribuzione al dettaglio eredita anche alcune logiche, quali le offerte o particolari promozioni su determinati articoli.

immagine-pacco-magazzino

Perché scegliere il cash and carry

Sono diversi i motivi che spingono un rivenditore o un professionista all’approvvigionamento di merce tramite cash&carry.

 

Un fornitore tradizionale infatti ha le proprie regole e tempi di consegna, oltre a presentare tipicamente una gamma limitata di prodotti che devono rientrare in un contratto di fornitura stipulato a monte.

 

Nei Cash and Carry Store, invece, il professionista può disporre di una scelta molto più variegata di prodotti, anche di diversi fornitori, può decidere di acquistarla nelle quantità necessarie al momento, e soprattutto esce dallo store con già tutta la merce in proprio possesso, azzerando i tempi di consegna.

Perché scegliere Esprinet come cash and carry e come funziona Esprivillage

Se parliamo di Cash&Carry di qualità, allora meglio affidarsi a Esprinet e ai suoi Esprivillage.

 

Con 17 punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale, gli Esprivillage sono il punto di riferimento ideale per ogni professionista.

 

Oltre a fornire un completo assortimento di moltissime categorie di prodotto, in questi cash&carry store vengono forniti molti altri servizi.

cerchio-store-manager

È disponibile, innanzitutto, un’assistenza commerciale puntuale e qualificata. Gli store manager, infatti, possono fornire un’accurata consulenza tecnica e consigli sulla gestione del business del cliente, aiutandolo nella scelta dei prodotti e dei servizi migliori per le proprie esigenze.

 

Un Esprivillage è però anche un luogo di formazione e incontro, attraverso l’organizzazione di corsi ed eventi dedicati ai vendor.

cerchio-espress

Con il servizio cash and carry di Esprinet i clienti possono ritirare direttamente la merce disponibile a stock oppure ordinarla online, ed entro massimo 48 ore la troveranno all’Esprivillage più vicino.

 

I clienti possono anche avvalersi di Espress By Esprivillage, il servizio di spedizione di prossimità che Esprinet garantisce su tutto il territorio nazionale. Con questo servizio, il rivenditore può scegliere se fare recapitare la merce acquistata al proprio magazzino o direttamente al proprio cliente finale, a un costo davvero competitivo sul mercato.

Inoltre, affidarsi a un Esprivillage per le proprie necessità di dispositivi per il business è anche conveniente.

cerchio-espriclub

Esiste un programma fedeltà, l’Espriclub, che permette di accumulare punti a ogni fattura, da tramutare in sconti sull’acquisto successivo, oltre ad accedere a particolari offerte del mese. Questi sconti vengono assegnati automaticamente nel momento in cui un dealer si registra all’Esprivillage.

Un servizio completo e di qualità

Gli Esprivillage sono davvero il miglior Cash&Carry.

 

Alla grande competenza di un gruppo consolidato, anche a livello internazionale, come Esprinet si aggiunge una varietà di prodotti e servizi che facilitano davvero l’attività di ogni dealer.

 

Che si scelga il prodotto più adatto in presenza, potendolo letteralmente toccare con mano e con l’aiuto di personale qualificato prima di acquistarlo, o lo si ordini a distanza, la soluzione a ogni esigenza di business è garantita.

 

Considerando anche tutti i servizi supplementari di formazione e aggiornamento, diventare un cliente Esprivillage porta davvero vantaggi garantiti!

logo-esprivillage

Filed Under: Blog, Servizi Tagged With: Approfondimenti

Dicembre 2, 2022 by Margherita Tagliabue

Sicurezza dati aziendali: meglio cloud oppure on premise?

La sicurezza dei dati aziendali è un tema predominante nel business moderno.

 

Aziende sempre più informatizzate ed interconnesse necessitano di sistemi che difendano computer, server, dispositivi mobili, sistemi elettronici, reti e dati dagli attacchi dannosi.

 

In più, il GDPR del 2018 ha responsabilizzato legalmente tutte le aziende che possiedono dati di utenti, obbligandole ad adottare misure idonee alla preservazione dell’integrità e alla non diffusione dei dati stessi.

 

Non è sicuramente un compito facile: ogni anno le minacce proposte da hacker sempre più esperti aumentano e si evolvono.

 

Nel Rapporto 2021 del Clusit sulla Sicurezza ICT, in Italia, nel 2020 l’incremento degli attacchi cyber a livello globale è stato superiore del 12% rispetto all’anno precedente, e lo è stato addirittura del 66% rispetto al 2017.

 

Ipotizzando una crescita costante degli attacchi, si stima che nel 2024 le perdite, solo per l’Italia, possano essere quantificate in 20-25 miliardi di Euro.

 

Le aziende, a fronte di tutto questo, hanno incrementato gli investimenti in termini di sicurezza informatica (+4% su base annua) prendendo consapevolezza dei rischi.

 

Non solo le grandissime aziende: anche imprese di dimensioni minori sono tenute a garantire la sicurezza dei propri dati e di quelli dei propri utenti, dove questi ultimi spesso sono proprio il punto debole attraverso cui i cyber attacchi si materializzano, sfruttando magari la distrazione nell’apertura di un allegato o la non conoscenza delle principali tecniche di hacking.

 

Di seguito andremo ad analizzare due differenti approcci in termini di sicurezza dei dati aziendali, la cyber security on cloud e quella on premise, evidenziando pregi e difetti di entrambe.

Qual'è la differenza tra le soluzioni cloud e quelle on premise per la sicurezza informatica aziendale

icona-on-premise

Per soluzione on premise si intende un’infrastruttura tecnologica IT che risiede, anche fisicamente, internamente all’azienda, che la può quindi gestire direttamente.

 

On premise significa letteralmente “in sede” ed è stato il modello più diffuso almeno fino a un decennio fa.

 

Presuppone che l’azienda possa disporre di server dedicati nei quali vengono immagazzinati tutti i dati aziendali così come i software utilizzati.

 

In tema di sicurezza dei dati aziendali questo si traduce in un accesso più immediato e in un monitoraggio più semplice dei dati, a responsabilità diretta dell’azienda che ospita l’infrastruttura.

icona-cloud

On cloud significa invece che tutta l’infrastruttura IT è ospitata esternamente all’azienda, teoricamente su server che possono essere situati in qualsiasi luogo del mondo, e via rete internet si può accedere a dati e servizi in qualsiasi momento si desidera.

 

Un server sul cloud funziona quindi con una tecnologia virtuale e non presuppone la presenza in azienda di risorse IT capaci di gestire le problematiche di ogni giorno, di cui invece si occupa il service provider.

 

Cloud e cyber security sono due concetti che si sono sviluppati in parallelo. È infatti lo stesso server provider a dover garantire l’azienda che si affida ai suoi servizi in termini di sicurezza dei dati, occupandosene in prima battuta come fornitore del servizio.

I pro e i contro delle soluzioni cloud e on premise per la sicurezza informatica aziendale

Entrambi questi tipi di tecnologie hanno comprensibilmente pro e contro.

 

Originariamente la gestione on premise era da favorire proprio in termini di sicurezza dei dati, per un loro maggiore e più semplice controllo e accessibilità, oltre che una maggiore semplicità nell’aderire alle compliance normative in termini di sicurezza. Questo vale soprattutto per grosse imprese che gestiscono grandi quantità di dati sensibili, come per esempio grandi banche.

 

Di contro, gestire la sicurezza totalmente “in casa” comporta altri tipi di problemi.

 

In primo luogo di costi. Per conservare grandi quantità di dati un approccio on premise presuppone l’acquisto da parte di un’azienda di una costosa infrastruttura, che possa garantire il normale svolgimento di tutti i processi.

 

Un’infrastruttura fisica, oltre che tecnologica, necessita anche di spazio, elettricità e pure di personale qualificato ad utilizzarla, che si possa occupare di tutta la manutenzione dei
sistemi, anche quella più ordinaria. Un numero di persone che potrebbe essere molto importante. Per una piccola impresa diventa quindi molto difficile sostenere i costi di tutto questo.

 

Questo genere di problemi non si verifica se ci si affida a sistemi di cyber security on cloud.

 

Il service provider pensa alla gestione e alla manutenzione di tutta l’infrastruttura da remoto, offrendo al contempo le migliori soluzioni in termini di sicurezza dei dati aziendali ad un costo, economico e di risorse umane, che risulta essere decisamente più contenuto.

 

Un altro dei vantaggi principali di una tecnologia on cloud è indubbiamente la scalabilità, ovvero la flessibilità nel poter aumentare o diminuire la capacità di calcolo di un’infrastruttura a seconda delle reali necessità dell’azienda in quel momento.

 

Il cliente trova poi il proprio applicativo già perfettamente configurato all’interno del cloud, risparmiando anche il tempo necessario all’installazione.

 

È facilmente comprensibile come in ambito on premise, soprattutto in caso di necessità di potenza superiore all’attuale, questo sia molto più complicato ma soprattutto dispendioso, in quanto andrebbe acquistata anche l’infrastruttura fisica oltre che il software che possa migliorare le prestazioni.

 

Una cyber security on cloud quindi permette al cliente di pagare solo le risorse effettivamente utilizzate. Inoltre, il cloud riduce anche i costi di backup dei dati e facilita il ripristino in caso di emergenza o attacco hacker, per la sua possibilità di spostare i dati stessi all’interno di una rete più estesa fornita dal provider.

 

Uno degli svantaggi invece riconosciuti al cloud è quello di disporre di applicazioni che, essendo già preconfigurate, possono essere poco adattabili ai sistemi e alle esigenze del singolo utente.

 

Con un on premise, essendo lo stesso cliente il gestore di tutte l’infrastruttura, ogni modifica è permessa anche se a suo carico.

Cyber security cloud vs on premise: qual'è meglio?

immagine-cyber-security-on-cloud

In definitiva, con le tecnologie attuali la scelta di una cyber security on cloud risulta essere la migliore.

 

Esprinet fornisce le migliori soluzioni di cyber security aziendale in grado di coprire tutta la richiesta del mercato in questo ambito, grazie a un mix tra fornitori delle migliori tecnologie ed esperti del settore in grado di soddisfare qualsiasi esigenza del cliente.

 

In particolare, Esprinet propone una modernissima gamma di soluzioni cloud di cyber security per aziende.

 

Nel suo Cloud Marketplace si potranno trovare i prodotti migliori adattabili sia ad un modello di business MSP che CSP.

 

Un Managed Service Provider è un modello di business che prevede che un fornitore esterno, prenda in carico, eroghi e controlli i servizi dedicati al cliente finale, ad un costo fisso, monitorando costantemente l’infrastruttura tecnologica e la rete del cliente.

 

Nel modello Cloud Service Provider invece vengono vendute delle soluzioni Cloud con formule in abbonamento, che permettono di costruire offerte personalizzate ai propri clienti. Il vantaggio, lato cliente, è che si paga solo in base al reale utilizzo del servizio.

 

Per entrambi i modelli, Esprinet distribuisce software che garantiscono produttività elevata ma soprattutto continuità del business aziendale totale proteggendo tutti i dispositivi usati dai dipendenti, grazie soluzioni tecnologiche avanzate in termini di sicurezza delle reti aziendali.

V-Valley_LOGO
banner-cyber-security

Filed Under: Advanced Solutions Tagged With: Approfondimenti

Novembre 22, 2022 by Margherita Tagliabue

Smaltimento rifiuti e differenziata in ufficio: come rendere gli uffici più sostenibili

Rendere un ufficio sostenibile è un obiettivo importante da perseguire. Si tratta di adottare atteggiamenti e soluzioni utili a salvaguardare l’ambiente, riducendo i consumi e gli sprechi.

 

Tutti possono contribuire a uno sviluppo sostenibile, dalla grande impresa alla piccola azienda o ufficio.

 

Ci sono tanti piccoli accorgimenti che possono essere adottati per promuovere la sostenibilità, e che oltretutto incrementano l’efficienza di un’azienda, riducendo, di conseguenza, i costi da sostenere.

 

Un’azienda sostenibile, inoltre, aumenta notevolmente la propria reputazione presso clienti e fornitori.

 

Uno degli aspetti in cui si declina meglio la sostenibilità ambientale aziendale è la raccolta differenziata dei rifiuti e il loro smaltimento.

 

Andiamo a vedere come effettuare al meglio la raccolta differenziata negli uffici.

La raccolta differenziata in ufficio

La raccolta differenziata dei rifiuti in ufficio deve essere intesa come un investimento.

 

In primo luogo, se non smaltiti, correttamente i rifiuti costituiscono un costo non indifferente per un ufficio.

 

In proposito, il D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006 impone a ogni datore di lavoro precise disposizioni per raccogliere e riciclare rifiuti in modo consapevole e rispettoso dell’ambiente e delle persone, fornendo ai suoi dipendenti gli strumenti necessari.

 

Non solo: il datore di lavoro è tenuto anche a sensibilizzare tutti i lavoratori sull’importanza della raccolta differenziata per la salvaguardia dell’ambiente.

 

Qualsiasi posto di lavoro, dal piccolo ufficio alla grande impresa, produce ogni giorno differenti tipi di rifiuti, che devono essere raccolti e smaltiti in modo corretto. A tal fine occorre predisporre un waste audit, per censire quali tipi di rifiuti vengono prodotti e in che quantità e svolgere così una raccolta e uno smaltimento efficace, evitando di incorrere in sanzioni.

Quali tipologie di rifiuti ci sono in ufficio e come gestirle

In un ufficio, solitamente, si producono grandi quantità di rifiuti da differenziare di diverse tipologie, come:

cerchio-carta

carta e cartone

cerchio-plastica

bottiglie di plastica

cerchio-rifiuti-organici

rifiuti alimentari

cerchio-cartucce

cartucce per stampanti e toner

Questi rifiuti vanno tutti gestiti in contenitori separati.

 

La carta e il cartone, nonostante l’avanzare della digitalizzazione, occupano ancora volumi importanti negli uffici. Di contro, questo è il materiale riciclabile per eccellenza: può esserlo fino a 7 volte, per cui è importantissimo smaltirlo correttamente in appositi contenitori.

 

Innanzitutto, è consigliabile eliminare i cestini sotto le scrivanie, nei quali si è naturalmente portati a gettare di tutto, carta compresa. Meglio invece predisporre dei contenitori specifici, solo per la carta e il cartone negli spazi comuni dell’ufficio o nei corridoi. Questi contenitori possono essere foderati di carta kraft, resistente e totalmente riciclabile a sua volta.

 

Un altro tipo di rifiuto dai volumi abbondanti in ufficio è la plastica, usata per le bottigliette d’acqua, ma anche per buste o imballaggi. La plastica va raccolta con molta attenzione e separata dal resto dei rifiuti, in contenitori appositi, prestando molta attenzione che non sia mescolata ad altri materiali.

 

La plastica, probabilmente è fra tutti il tipo di rifiuto più dannoso per l’ambiente se non correttamente riciclato, ma è anche in molti casi il materiale più sostituibile. Per questo, occorre incentivare i propri dipendenti a dotarsi di contenitori e bottiglie riutilizzabili con l’obiettivo di diminuire l’accumulo di plastica.

 

Ci sono poi i rifiuti alimentari, resti di pranzi o di snack. Una buona pratica è quella di consentire il consumo di cibi solo in specifiche parti dell’ufficio, aree break, e lì posizionare dei contenitori per la raccolta dei rifiuti organici. In caso di uffici grandi, un’ottima idea è dotarsi di un piccolo impianto di compostaggio, che riduce notevolmente i costi di smaltimento.

 

Un tipo di rifiuto molto particolare prodotto negli uffici sono le cartucce per stampanti e i toner esausti. Questi rifiuti non devono assolutamente essere mischiati agli altri, ma gestiti separatamente. Nel D.Lgs. n.152 del 2006 toner e cartucce sono definiti rifiuti speciali non pericolosi classificati come RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), poiché contenenti sostanze dannose tanto per le persone quanto per l’ambiente. Vanno quindi riposti in appositi contenitori e conservati fino a che un’azienda specializzata non verrà a ritirarli.

 

Ci sono poi moltissimi tipi di rifiuti che rientrano nella categoria dell’indifferenziato. Un ufficio sostenibile dovrebbe scegliere materiali differenti ed ecologici proprio per ridurre al minimo l’accumulo di rifiuti indifferenziati.

Accorgimenti per rendere più efficace la raccolta differenziata in ufficio

img-rifiuti-ufficio

Innanzitutto, una raccolta differenziata efficace dei rifiuti in ufficio deve sì nascere come direttiva aziendale, ma deve anche trovare la collaborazione da parte di tutti i dipendenti.

 

Ognuno deve dare il buon esempio, dal dirigente al singolo collaboratore, all’impresa di pulizie che opera in quell’ufficio.

 

Responsabilizzare i propri dipendenti da un punto di vista ecologico ha anche un ottimo ritorno d’immagine e ha un impatto positivo sia sul valore che si assegna al dipendente, sia a livello economico, attraverso la riduzione di costi e sprechi.

 

Dal punto di vista pratico, i contenitori per la raccolta differenziata devono essere facilmente localizzabili e accessibili per incentivarne l’utilizzo, sia nelle aree di lavoro sia soprattutto nelle aree break, nelle vicinanze dei distributori automatici.

 

Allo stesso modo, i contenitori per la carta è bene che si trovino nei pressi delle stampanti. Bisogna però ricordare che alcuni tipi di carta e cartone, come i contenitori per le pizze e gli scontrini, sono fatti di un tipo di carta non riciclabile, e vanno quindi smaltiti nell’indifferenziata.

 

Una buona abitudine che riguarda tutti i rifiuti riciclabili è fare in modo che, nel limite del possibile, siano puliti e schiacciati per ridurne il volume, facilitando così il lavoro delle compattatrici ed evitando di riempire i vari contenitori troppo velocemente.

 

Meglio ancora sono i bidoni multi scompartimento con sacchetti diversi per i diversi tipi di rifiuti, che devono essere ben segnalati. L’obiettivo è che la differenziazione dei rifiuti diventi la totale normalità.

Esprinet è all’avanguardia nella sostenibilità ambientale aziendale

Abbiamo visto come piccoli accorgimenti possano portare dei grandi vantaggi in termini di raccolta differenziata dei rifiuti al fine di rendere un ufficio sostenibile.

 

Esprinet da questo punto di vista si dimostra un’azienda all’avanguardia.

 

Il gruppo, infatti, si impegna costantemente nel creare valore sostenibile nel tempo, sia recependo gli interessi dei propri azionisti sia degli altri stakeholder, come fornitori, clienti ma anche dipendenti e associazioni del territorio.

 

In Esprinet Vengono definiti dei target ben precisi, numericamente misurabili, nel percorso di miglioramento della sostenibilità dei propri uffici.

 

Scopri tutte le iniziative di Esprinet in termini di sostenibilità aziendale.

Filed Under: Sostenibilità Tagged With: Approfondimenti

Novembre 18, 2022 by Elena Cabiati

Anche quest'anno sono numerose le categorie in cui Esprinet e V-Valley sono state candidate in nomination!

vota ora

E inizia ora la seconda fase di votazione per riuscire a classificarci e vincere un premio nei seguenti ambiti:

  • Miglior Distributore di Logistica
  • Miglior team di supporto al canale
  • Miglior distributore per la formazione al canale Cash&Carry dell'anno (Esprivillage Roma e Esprivillage Cagliari)
  • Miglior e-commerce B2B
  • Miglior distributore di soluzioni/prodotti per lo smart working
  • Miglior distributore software
  • Miglior distributore storage
  • Miglior distributore networking
  • Miglior distributore cloud
  • Miglior distributore per il printing
  • Miglior distributore server
  • Miglior account e/o sales manager (Cristina Busnelli)
  • Miglior marketing manager (Stefano Marzano)
Logo_ICA_2022
vota ora

Contribuiamo tutti alle votazioni finali!!

1.  Votiamo! a questo link SITO ITALIAN CHANNEL AWARDS

2. Ricordiamolo anche ai nostri clienti e ai nostri vendor. Il loro contributo sarà prezioso!
3. Condividiamo dai nostri profili i post social:

Post Linkedin Esprinet

Post Linkedin V-Valley

Post Instagram Esprivillage

Grazie per contribuire alle votazioni e per averci permesso di entrare tra i finalisti!

Filed Under: Blog, Varie Tagged With: Approfondimenti

Ottobre 21, 2022 by Elena Cabiati

Le aziende che producono e vendono prodotti e servizi devono sapere in che modo consegnarli ai propri clienti. Per questo devono essere in grado di implementare un processo di stoccaggio e spedizione che sia commisurato alle esigenze aziendali e alla merce che deve essere spedita e consegnata.

Ma cosa comporta questa gestione?

img_art3_2.2

Organizzazione del tempo

img_art3_1

Coordinamento di tutte le fasi

E se ti dicessimo che puoi concentrarti sulla crescita della tua azienda lasciando la tua logistica in buone mani?

Grazie al Servizio Logistico del Conto Deposito di Esprinet ottimizzerai i costi logistici e il tuo tempo.

Come?

SCOPRI I VANTAGGI DEL SERVIZIO
Related Posts
Immagine per: Perché il Cloud Marketplace è la scelta vincente?
Advanced Solutions, Blog

Perché il Cloud Marketplace è la scelta vincente?

Nel mondo digitale d...
# Approfondimenti
Leggi di più
11/04/2025
2 minuti di lettura
Immagine per: Lavoro ibrido: cosa significa nel 2025
Blog, Cyber security

Lavoro ibrido: cosa significa nel 2025

Il lavoro ibrido ha ...
# Approfondimenti
Leggi di più
10/04/2025
4 minuti di lettura

Filed Under: Blog, Servizi Tagged With: Approfondimenti

Ottobre 13, 2022 by Elena Cabiati

Il premio dedicato agli operatori del canale ICT italiano!

Grazie al tuo voto nel 2021 abbiamo vinto nelle seguenti categorie!

  • Miglior Distributore di Logistica - (Esprinet)
  • Miglior Marketing Manager (Distributore) - Stefano Marzano (Esprinet)
  • Miglior Distributore di Soluzioni/Prodotti per lo Smart Working - (Esprinet)
  • Miglior Distributore Storage - (Esprinet/V-Valley)
Logo_ICA_2021
vota ora

Oggi abbiamo ancora bisogno di te!

Aiutaci a confermare i premi vinti nel 2021 e a vincere anche nelle altre categorie:

Logo_ICA_2022
  • Miglior evento online dedicato ai partner di canale
  • Miglior vendor in tema di sostenibilità
  • Miglior programma di canale
  • Miglior programma di canale per gli MSP
  • Miglior marketing manager (vendor)
  • Miglior channel manager (vendor)
  • Miglior account e/o sales manager (distributore)
  • Miglior marketing manager (distributore)
  • Miglior system integrator
  • Prodotto dell’anno
  • Miglior distributore per soluzioni di videosorveglianza
  • Miglior distributore per la logistica
  • Miglior team di supporto al canale
  • Miglior distributore per la formazione al canale
  • Cash&carry dell’anno
  • Miglior e-commerce B2B
  • Miglior distributore di soluzioni per il segmento education
  • Miglior distributore per soluzioni per lo smart working
  • Miglior distributore software
  • Miglior distributore storage
  • Miglior distributore networking
  • Miglior distributore per le soluzioni di cybersecurity
  • Miglior distributore per il cloud
  • Miglior distributore di soluzioni per il printing
  • Miglior distributore server

Come votare?

Indicando Esprinet o V-Valley e l’eventuale nome del Manager di riferimento, e il tuo Esprivillage (Cash&Carry) preferito.

vota ora

Candidature aperte fino al 4 novembre!

Grazie per la tua fiducia!
Esprinet e V-Valley Team

Filed Under: Blog, Varie Tagged With: Approfondimenti

Settembre 29, 2022 by Margherita Tagliabue

Sicurezza informatica in azienda: 7 best practice

La sicurezza informatica aziendale si definisce come una serie di tecnologie e procedure utili a proteggere i sistemi informatici di un’azienda. Detta anche Cyber Security, ha quindi come obiettivo quello di garantire la sicurezza di tutti gli asset in gioco, siti web, computer, dati personali, infrastrutture tecnologiche.

 

Le aziende sono diventate sempre più informatizzate e parallelamente è cresciuta anche la capacità di attacco da parte di malintenzionati.

 

La Cyber Security diventa quindi un caposaldo del buon funzionamento di un’azienda.

 

Tre sono i pilastri su cui si basano le tecniche di sicurezza informatica oggi, detti anche la triade AIC:

icon-availability

Availability (Disponibilità)

icon-confidentiality

Confidentiality (Riservatezza)

icon-integrity

Integrity (Integrità)

Andando più in profondità, per disponibilità si intende la capacità di un servizio di continuare ad operare in modo efficiente, senza interruzioni, anche sotto attacco.

 

La riservatezza è intesa non solo come protezione di informazioni private, ma anche come la capacità di concederne l’accesso solo a chi è autorizzato a farlo, negandolo quindi a chiunque altro non lo sia.

 

L’integrità infine consiste nel garantire la correttezza e dei dati, impedendo modifiche non autorizzate da altri soggetti.

 

La sicurezza informatica è soggetta a determinate normative, contenute nel GDPR. In questo articolo analizzeremo queste normative e la lista delle aree coinvolte dalla cyber security in ambito aziendale, con le aree da considerare con maggior attenzione

Le novità del GDPR in tema di sicurezza informatica

immagine-gdpr

Il Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali 2016/679 (GDPR) ha messo dei paletti normativi al concetto stesso di sicurezza informatica fissandone i principi di impostazione.

 

In particolare, l’attenzione è spostata sulle attività degli utenti finali (End User) visto che la maggior parte degli attacchi informatici avviene proprio dalla corruzione di una singola utenza, da remoto.

 

Bisogna sicuramente prevenire, ma anche rilevare la vulnerabilità del proprio sistema informatico, ovvero limitare il tempo che intercorre tra l’attacco e quando viene scoperto. Meno vulnerabilità nel sistema ci sono e più efficace sarà la protezione.

 

Il regolamento prevede che per la sicurezza delle reti informatiche si debba intendere “la capacità di una rete o di un sistema d’informazione di resistere, a un dato livello di sicurezza, a eventi imprevisti o atti illeciti o dolosi. Che compromettano la disponibilità, l’autenticità, l’integrità e la riservatezza dei dati personali conservati o trasmessi”.

 

Chi possiede i dati, quindi l’azienda, essendo responsabile del trattamento, è tenuta a valutare quindi anche il rischio informatico, che si può tradurre in rischi diretti (economici) o indiretti (di reputazione) derivanti dall’uso della tecnologia.

 

Il GDPR afferma quindi il principio dell’accountability (art.5), per il quale l’azienda è responsabilizzata a mettere in atto (art.32 del testo legislativo) misure tecniche, procedurali e organizzative adeguate per garantire e dimostrare che i dati sono trattati conformemente al Regolamento.

 

Ogni azienda deve quindi dotarsi di un DPO (Data Protection Officier), una figura specializzata e con competenze informatiche, che conosca processi e strumenti per la conservazione e protezione dei dati.

 

Il tipo di Data Protection dev’essere previsto già in fase di progettazione dei dati (e si parla di data protection by design), prestando attenzione a non violare i diritti di privacy degli utenti garantiti dallo stesso regolamento.

Negli articoli dal 5 all’11 del GDPR vengono citati sette principi di protezione e responsabilità:

  • liceità, correttezza trasparenza
  • limitazione dello scopo
  • riduzione al minimo dei dati
  • precisione
  • limitazione dell’archiviazione
  • integrità e riservatezza
  • responsabilità

È comunque l’articolo 32 del testo quello più importante in tema di cyber security, in quanto
obbliga chi tratta i dati personali a prevedere misure che permettano:

  • Pseudonimizzazione (separazione dei dati di un utente in modo che uno non riconduca a un altro) e cifratura dei dati personali
  • Assicurazione di continua riservatezza, integrità, disponibilità e resilienza dei sistemi e dei servizi che trattano i dati personali
  • Ripristino tempestivo della disponibilità e dell’accesso ai dati in caso di incidente fisico o tecnico (disaster recovery)
  • Testare e valutare regolarmente l’efficacia delle misure adottate

Sul come adottare queste misure, il Regolamento parla di modo adeguato alla valutazione del rischio e dei dati da proteggere, lasciando al titolare dei dati quindi un certo spazio di manovra per costruire un sistema di data protection adatto alla propria organizzazione, tenendo conto anche delle caratteristiche della stessa e dei costi da sostenere.

Cyber security?
Esprinet propone 7 best practice per garantirla!

Esprinet è un fornitore all’avanguardia di strumenti e tecnologie per coprire tutta la richiesta del mercato in ambito di sicurezza informatica in azienda.

 

Adotta una strategia “Zero Trust”, che si basa sull’assunto che nulla, in termini informatici, sia automaticamente affidabile, e che dunque debba essere verificato prima di ogni accesso, per prevenire e diminuire il rischio di cyber attacchi all’interno delle organizzazioni.

 

Le minacce alla sicurezza informatica aziendale possono essere di vario tipo, tanto quanto sono differenti le aree aziendali coinvolte.

cerchio-network-security

Network Security

 

Esprinet propone soluzioni variegate di servizi e software in tema di network security, per monitorare e gestire la rete. In particolare, sono i software che aggiornano le protezioni integrate nelle appliance di rete.

In questo modo si previene l’intrusione nel sistema di software sofisticati utilizzati dagli hacker che causano il cosiddetto Denial of Service, dove gli hacker sovraccaricano reti e server con un traffico eccessivo rendendo di fatto tutto il sistema inutilizzabile.

cerchio-endpoint-protection

End Point Protection

 

Servizi tecnologici basati sulla protezione dell’utente finale, soprattutto di chi si collega in rete da remoto ai dispositivi client.

 

L’End Point Security fornisce soluzioni che intercettano tutti i tipi di Malware, software creati per danneggiare il computer di un utente, con l’obiettivo di ottenere un guadagno economico, tramite allegati delle email o richieste di download.

cerchio-secure-identity

Secure Identity and Access Management Solutions per Cyber Security

 

La Secure Identity and Access Management, componente essenziale di una corretta sicurezza informatica, gestisce le identità digitali e l'accesso degli utenti a dati, sistemi e risorse all'interno di un'organizzazione, evitando l’accesso illecito a questi dati.

 

Con queste tecnologie si può contrastare fenomeni come il phishing, un attacco che avviene tramite mail che sembrano provenienti da fonti sicure con richiesta di informazioni sensibili, per esempio i dati della propria carta di credito.

cerchio-security-vulnerability-management

Security and Vulnerability Management

 

Il Security and Vulnerability Management è il processo di identificazione e valutazione delle vulnerabilità di sicurezza nei sistemi e nei software aziendali.

Diventa fondamentale in tema di cyber security in quanto attribuisce delle priorità alle possibili minacce e contestualmente riduce al minimo la loro “superficie di attacco”.

cerchio-advanced-threat-protection

Advanced Threat Protection

 

L’Advanced Threat Protection è una serie di soluzioni che difendono i sistemi dai malware più sofisticati che prendono di mira i dati sensibili.

 

Possono contrastare software pirata molto sofisticati come gli Spyware, che registrano segretamente le azioni di ogni singolo utente, rubandone per esempio i dati della carta di credito.

cerchio-content-security

Content Security

 

Un buon programma di Content Security è un ottimo gatekeeper per un portale, limitando la provenienza dei dati verso di esso e quali script possono essere eseguiti.

 

Il controllo della sicurezza dei contenuti può essere un’attività onerosa, ma viene ripagata nel tempo con la qualità e l’affidabilità del proprio portale.

 

Attraverso il controllo dei contenuti si evita la penetrazione nel sistema di virus, capaci poi di replicare molto velocemente il proprio codice malevolo, così come di Trojans o Ransomware, che blocca l’accesso a file e dati.

cerchio-sistemi-integrati

Automated Security and Monitoring Solutions

 

Si tratta di sistemi integrati direttamente nei browser web per controllare i dati che arrivano al proprio sistema, che proteggono da minacce quali l’XSS e il clickjacking.

 

In questo modo si aggiunge un ulteriore livello di difesa al proprio portale migliorando decisamente il suo grado di sicurezza.

 

Gli esperti di Esprinet sono a tua disposizione per guidarti nella scelta del miglior sistema di cyber security per il tuo business.

V-Valley_LOGO
banner-cyber-security

Filed Under: Advanced Solutions Tagged With: Approfondimenti

Settembre 21, 2022 by Margherita Tagliabue

Dall’insorgere dell’emergenza pandemia, questo crimine informatico non accenna a diminuire: la soluzione è, in primis, nella Multifactor Authentication.

 

Furto e compromissione delle credenziali. Nell’evoluzione continua del cybercrime, questi due tipi di violazione restano tra le più frequenti. Lo smart working è ormai pratica quotidiana – pur se non più diffuso come nel 2020, nei mesi del primo lockdown – e il punto vulnerabile sono gli endpoint collegati alle reti aziendali da luoghi che non sono l’ufficio.

La questione è seria e non riguarda solo le imprese private. Ha destato scalpore, tempo fa, la scoperta di una massiccia compromissione di credenziali di accesso a servizi della pubblica amministrazione sparsi in giro per il mondo. La diffusione del malware Stealer ha portato al furto di oltre un milione e 700 mila tra ID e password riferiti a circa 50 mila siti governativi; per l’Italia si è trattato di 41 siti e di oltre seimila credenziali rubate: NoiPA, MIUR (Ministero per l’Università e la Ricerca) e Agenzia delle Entrate sono alcuni degli obiettivi colpiti nel nostro Paese.

icona-password

un milione e 700mila

ID E PASSWORD

icona-sito

41

SITI IN ITALIA

icona-credenziali

6000

CREDENZIALI

Cosa ci dice l’attacco con Stealer

L’utilizzo del malware rivela che a essere stato colpito non è il sistema informatico della PA, ma i singoli computer dei cittadini e dei dipendenti, che poi si sono ritrovati le proprie credenziali in vendita sul dark web (l’area di internet cui si accede solo con determinati browser e dove imperversa il crimine informatico). A rischio, in particolare sono gli accessi effettuati senza la tecnologia SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), dotata di standard di sicurezza decisamente alti. Laddove questa manchi – per esempio quando l’utente deve accedere inserendo il proprio codice fiscale e la password – il livello di protezione è bassissimo e le informazioni a rischio di furto sono estremamente delicate (per esempio, quelle riservate del dipendente pubblico: dati amministrativi o anche buste paga).

 

Ciò evidenzia anche la debolezza delle macchine su cui lavorano i dipendenti della PA, spesso utilizzati senza la consapevolezza delle minime misure di cybersecurity, che aprono la strada all’ingresso di un malware dalle conseguenze disastrose: per esempio, cliccare su link o PDF provenienti da mail di dubbia origine.

 

Ma quel che più emerge da questa vicenda è la debolezza dei metodi di autenticazione a fattore singolo, dato dalla combinazione di ID e Password.

La soluzione: la Multifactor Authentication

Magari, come prevede Microsoft (che è al lavoro su questo terreno) arriverà un futuro in cui non avremo più bisogno di password: l’accesso sarà assicurato dall’inserimento di un’utenza e da una chiave di sicurezza unica e temporanea, destinata a estinguersi appena dopo l’uso.

 

Intanto, l’autenticazione a più fattori si impone come il metodo di protezione più sicuro (lo stesso SPID si basa su quel modello), e che contempla non solo l’utilizzo di codici di accesso temporanei ma anche soluzioni di natura biometrica, come la lettura dell’impronta digitale tramite sensori sullo smartphone o sul computer. Una survey di Cisco Talos nell’ultimo mese dedicato alla cybersecurity (ottobre 2021) rileva però che anche in questi casi è importante tenere conto di come il processo di sicurezza sia formato da una catena. Ciò richiede quindi che sia il dispositivo che legge l’impronta, sia il software che la rileva, sia la connessione che trasmette l’autenticazione devono essere totalmente sicuri per scongiurare qualsiasi rischio informatico.

autenticazione-due-fattori
V-Valley_LOGO
banner-cyber-security

Filed Under: Advanced Solutions Tagged With: Approfondimenti

Settembre 20, 2022 by Elena Cabiati

La percentuale di click di una newsletter, esattamente come il tasso di apertura, rientra tra i classici Key Performance Indicator (abbreviato KPI, cioè indicatori di performance) nel settore dell’E-mail Marketing. Uno di questi indicatori di performance citati però consente di valutare meglio le comunicazioni inviate ai propri clienti.

• Quante volte ti sei chiesto, leggendo l’oggetto di una Newsletter/DEM che quel contenuto non era interessante?
• Perché hai ipotizzato questo poco interesse?

Probabilmente l’oggetto della comunicazione non ti ha incitato ad aprire la comunicazione.

Ed è proprio su questo punto che vogliamo soffermarci.

Ormai i nostri clienti, come tutti sono bombardati ogni giorno da comunicazioni di vario tipo. Basta avere un indirizzo mail per essere obiettivo di comunicazioni.

Ma proprio perché leggere le mail è un’azione quotidiana, quasi la prima cosa che si fa quando ci si sveglia, che è importante colpire l’utente giusto nel momento giusto, con il messaggio corretto.

img_kpi3

Ed è qui che entra in gioco il valore del KPI View Rate, cioè il tasso percentuale di apertura della newsletter alla sua ricezione.

Cosa significa?

Che un utente è interessato veramente ad aprire una comunicazione solo se ci clicca per aprirla.

Ma come questo KPI può essere monitorato e come è possibile capire se una Newsletter destinata al proprio cliente ha avuto successo?

È fondamentale analizzare il testo dell’oggetto, che deve riassumere brevemente il contenuto dell’e-mail. Questo è il primo modo per rendere più appetibile per l’utente la Newsletter.

img_kpi2.4

Ma come far incuriosire i clienti con queste comunicazioni che lanciamo?

Te lo spieghiamo nel prossimo articolo!

Related Posts
Immagine per: Perché il Cloud Marketplace è la scelta vincente?
Advanced Solutions, Blog

Perché il Cloud Marketplace è la scelta vincente?

Nel mondo digitale d...
# Approfondimenti
Leggi di più
11/04/2025
2 minuti di lettura
Immagine per: Lavoro ibrido: cosa significa nel 2025
Blog, Cyber security

Lavoro ibrido: cosa significa nel 2025

Il lavoro ibrido ha ...
# Approfondimenti
Leggi di più
10/04/2025
4 minuti di lettura

Filed Under: Blog, Varie Tagged With: Approfondimenti

Settembre 5, 2022 by Federica Motta

Un report evidenzia nello sviluppo del cloud un gap del 37% da parte dell’Italia rispetto agli obiettivi del Decennio Digitale Ue. Come fare per colmarlo?

Il 9 marzo 2021 la Commissione europea ha presentato il Decennio Digitale Ue, un piano caratterizzato da una precisa visione e da chiare prospettive per la trasformazione digitale dei Paesi dell’Unione entro il 2030. L’Italia rischia di fallire il raggiungimento degli obiettivi fissati da quel piano.

A dirlo è un rapporto realizzato da Deloitte, dal quale emerge immediatamente un dato: solo il 38% delle imprese utilizza i servizi di cloud computing, a fronte di un target europeo del 75%. La matematica di base ci dice che l’Italia deve raddoppiare gli sforzi, per colmare quel 37% di gap che la separa dall’obiettivo.

Il rapporto – dal titolo I progressi verso l’ambizione del Decennio Digitale dell’Ue – evidenzia mancanze italiane anche in altre aree. La percentuale di famiglie raggiunte dalle reti VHCN (Very High Capacity Network, cioè la banda ultralarga) è stata nel 2021 del 34%: il gap verso l’obiettivo del 2030 è del 66%.

Le aree da colmare non sono poche (tra tutte, a livello europeo, emerge la mancanza di specialisti dell’ICT), e ciò rallenta la corsa dell’Ue verso una maggiore competitività, verso un approccio più sostenibile per l’ambiente e verso una maggiore resilienza a tempi che si annunciano duri. Il Parlamento europeo, infatti, ha stimato che il costo dell’inazione potrebbe essere di 1,3 trilioni di euro (cioè 1,3 miliardi di miliardi).

flag-ita

38%

imprese in Italia che
utilizzano il cloud

flag-eu

75%

imprese in europa che
utilizzano il cloud

L’importanza del cloud

In questo scenario, i servizi cloud giocano un ruolo strategico: contribuiscono a rinforzare la sicurezza dei dati, guidano processi di efficienza (e di conseguenza di crescita aziendale), offrono nuovi insight e riducono i costi per le imprese. In altre parole, consentono ai protagonisti del tessuto economico di migliorare la propria condizione e il proprio business, e di raggiungere gli obiettivi fissati dal Decennio.

Il rapporto evidenzia quattro strumenti a disposizione della politica – europea e nazionale – per instradarsi efficacemente verso il traguardo del 2030. Oltre al coordinamento dei governi per garantire che gli investimenti digitali siano mirati, sincronizzati e tempestivi, altre tre misure sono specificamente disegnate sul terreno digitale: il collegamento degli ecosistemi digitali, la dimostrazione del digital value attraverso progetti pilota e la valutazione attenta dei benefici, e infine la condivisione dei dati. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, la garanzia di accessibilità, riutilizzabilità e sicurezza dei dati stessi sarà d’aiuto nel facilitare la condivisione e nel sostenere gli ecosistemi digitali (smart city, smart energy, mobilità e sanità digitale).

Il ruolo dei vendor

L’importanza strategica del cloud è dunque acclarata. Ma il compito di aiutare le aziende e gli operatori dell’IT a colmare il gap non è appannaggio solo delle istituzioni politiche. Tutti possono dare un contributo importante.

Nel caso di Esprinet, i vendor presenti all’interno del Cloud Marketplace sono certamente di aiuto agli operatori IT nel colmare il gap del 37% di cui abbiamo detto all’inizio dell’articolo, con un ventaglio di strumenti di provata efficacia: webinar dedicati (sviluppati dalla stessa Esprinet), percorsi formativi (targati Microsoft) in ambito digitale per ottenere competenze specifiche e relative certificazioni, training commerciali e tecnici su numerosi brand (Partner Academy Veeam, Workshop Acronis, ecc...).

V-Valley_LOGO
banner-cloud

Incrementa il tuo business con il Cloud grazie al supporto dei nostri Specialist!

ESPRINET PER IL CLOUD

Filed Under: Advanced Solutions Tagged With: Approfondimenti

« Previous Page
Next Page »

Logo Esprinet

AZIENDA

  • Perché Esprinet
  • Investitori
  • Certificazioni e premi
  • Certificazioni ISO
  • Lavora con noi

FAI BUSINESS CON NOI

  • Condizioni di acquisto
  • Condizioni di vendita
  • Codice etico

ACCESSIBILITÀ

  • Dichiarazione di accessibilità
Seguici su:
  • AZIENDA

    • Perché Esprinet
    • Investitori
    • Certificazioni e premi
    • Certificazioni ISO
    • Lavora con noi
  • FAI BUSINESS CON NOI

    • Condizioni di acquisto
    • Condizioni di vendita
    • Codice etico
  • ACCESSIBILITÀ

    • Dichiarazione di accessibilità
Esprinet S.p.A. - via Energy Park 20, 20871 Vimercate (MB) - Italia
Codice Fiscale e n. di iscrizione al Registro Imprese Milano, Monza Brianza, Lodi 05091320159 | R.E.A. MB-1158694
P. IVA IT02999990969 | Capitale Sociale € 7.860.651,00 int. vers.
Privacy Policy Cookie Policy Modifica Consensi